martedì 19 agosto 2008

Il check-in dell'impreditore

Prima di cercare di intraprendere un qualsiasi tipo di business in Romania, l'imprenditore italiano dovrebbe fare un piccolo "check-in", rispondendo (affermativamente) a queste domande:
  1. Sono un imprenditore?
    Ovvero: possiedo un background di studi ed esperienza che mi consentano di avviare e gestire un business?
  2. Dispongo di un piccolo capitale?
    La Romania è un paese abbastanza costoso, dove esistono forti incentivi per gli investimenti. Ma, per avere gli incentivi, occorre prima effettuare gli investimenti. Scordatevi di venire qui con le idee e costruire qualcosa con i Fondi Europei.
  3. Sono in grado di resistere per almeno 5 anni, anche se gli affari, all'inizio, non andassero troppo bene?
    Arrivando, ultimi, in un paese i piena evoluzione, spesso si scelgono strade che si riveleranno redditizie nel tempo. Purtroppo, però, ci si renderà presto conto di come, in Romania, il tempo sia un'entità estremamente indefinita.
  4. Possiedo le risorse per condurre i miei affari in Romania?
    Il business "pendolare", quello degli imprenditori che vengono qui quattro/cinque giorni al mese è quello con minori possibilità di riuscita. Le caratteristiche del mondo degli affari e dei rapporti interpersonali in Romania, infatti, richiede una presenza assidua dell'imprenditore o di personale, italiano, da lui delegato.
Ma la domanda principale, quella che più influenzerà la riuscita dei vostri affari in questo paese solo apparentemente semplice è: a chi mi affido?

L'errore più diffuso è quello di ricavare qualche indirizzo da internet: un'agenzia immobiliare, uno studio contabile... tutti romeni che dichiarano di parlare l'italiano. Negli ultimi tre anni, gran parte del mio tempo l'ho spesa a cercare di trarre dagli impicci proprio queste imprese, impantanate in errori di traduzione, bilanci illeggibili, controlli fiscali, etc...

L'atro errore fatale è quello di aprire un'azienda in Romania "perché ho un amico/amica di origine romena che vuole tornare in patria e mi seguirebbe il tutto". Quando sento certi discorsi mi chiedo dove siano finiti gli imprenditori veri, quelli che si scelgono i collaboratori, calcolano il breack even point, arrivano in ufficio prima dei dipendenti ed escono ultimi...

Ecco un'idea che ogni imprenditore dovrebbe prendere in considerazione: iscriversi ad un'associazione di imprenditori.

AIIR, l'Associazione Imprenditori Italiani in Romania è sata la prima di questo tipo, essendo stata fondata nel 1993. Con uffici a Bucarest, Timisoara e Alba Iulia, poi, è in grado di assistere i propri associati in ogni parte della Romania.

Per maggiori dettagli, visita il sito www.aiir.ro

2 commenti:

msromania ha detto...

rimanete in italia

Camelia Popilian ha detto...

Dopo che ho letto tutto cio' che sta scritto qui, devo dire che mi e' venuta la pelle d'oca... Ma e' possibile denigrare cosi un paese e le sue istituzioni come quello scolastico, e nessuno che prenda una posizione nei confronti di un blog del genere??? Ma dove siamo arrivati ???? Non si guarda piu' proprio cortile( e si trova tutto e di piu' in Italia) ma quello degli altri e poi nemmeno informati come si deve ...Per non dire che questi rumeni senza scuola, parlino come minimo due lingue, dove l'inglese e francese sono a casa loro(quello che in Italia non lo visto !), che lavorano come i muli, che sanno fare di tutto, e non vengono pagati per quello che sono , sono sfruttati di questi "imprenditori" che hanno trovato in Romania una mano di lavoro che costa poco e che rende tanto !
Ma perche' volete con tutti i costi venire a fare affari in un paese cosi "ostile" se non per arricchirvi sulle spalle dei rumeni ???
QUINDI FATELA FINITA UNA VOLTA PER TUTTE E DITECI LA VERITA' E NON LE FANTASCIENZE !!!!!!!!