venerdì 5 settembre 2008

La segretaria

Circa l'80% delle aziende straniere che aprono in Romania ha bisogno, fin dal primo giorno, di una segretaria che si occupi dell'ufficio e dell'amministrazione quotidiana, specialmente quando i titolari non ci sono.

Si tratta di un argomento delicato, che non sempre viene gestito nel migliore dei modi, per cui mi sento di dare alcuni consigli, spero utili per evitare danni difficilmente quantificabili.

Innanzitutto bisogna capire una cosa: la nostra segretaria in Romania non è quella persona che lavora quotidianamente nell'ufficio a fianco. Si tratta, in realtà, di una perfetta sconosciuta (tanto più quando è l'amica romena) che vive in un'altro paese, parlando in un'altra lingua e pensando in un modo che noi neanche immaginiamo. Se poi aggiungiamo il fatto che a questa sconosciuta diamo le chiavi dell'ufficio, come minimo un telefono fisso ed uno cellulare (che paghiamo noi), la nostra contabilità giornaliera e, spesso, la firma in banca, allora è meglio che ci preoccupiamo di fare le cose per bene.

Il reclutamento

Probabilmente molti stranieri si affacciano alla Romania pensando di portare qui lavoro e benessere e che, quindi, i romeni facciano la fila per lavorare per noi. Niente di più sbagliato. Comperate la più diffusa rivista di annunci della Romania (Anuntul Telefonic - esce il lunedì, il mercoledì ed il venerdì - www.anuntul.ro) e cercate, alla voce "Offerte di lavoro" (Oferte de munca) e date un'occhiata a quanti cercano una segretaria (secretara): sono sicuro che ne troverete un centinaio.

Presto vi renderete conto del fatto che, una buona segretaria, in Romania, vale tanto oro quanto pesa, mentre quelle poco efficienti vi faranno perdere molto tempo (e soldi).

Comunque, inevitabilmente, comincerete il reclutamento proprio recandovi in uno dei tanti uffici cittadini di Anuntul telefonic ed inserendo il classico annuncio "Firma italiana angajeaza secretara, studii superioare, buna cunostinta limbii italiene, cunostinte pc si MS Office", quindi vediamo un po' come dovrà essere questa segretaria:

Le amiche

In Romania, vi farete molte amiche. Magari siete venuti qui proprio perché avete conosciuto una romena in Italia e vi ha convinto di quanto sia facile aprire un'attività in questo Bengodi.

Ricordate sempre una cosa: la segretaria deve essere una persona istruita, socievole, affidabile ma INTERCAMBIABILE. Se la segretaria non va, si cambia. Con buona pace di chi perde soldi in seconde possibilità e corsi di formazione.

L'istruzione

La nostra segretaria dovrà avere un'istruzione universitaria o post universitaria (come minimo deve frequentare una facoltà). Questo è il requisito minimo per essere sicuri che una persona, in un paese dove le scuole sono un disastro, abbia un'istruzione generale paragonabile ad un nostro liceo.
Durante le selezioni vi verranno mostrati diplomi di laurea e master in psicologia (diffusissimi) e in vari tipi di management. L'unico serio è quello in Business Administration rilasciato dall'ASE (l'università economica di Bucarest), tutti gli altri ci serviranno a ben poco.

prima di decidere, comunque, assicuratevi, mediante un test, che sappia maneggiare il computer ed i principali programmi (suite Office)

La lingua

Ho avuto una segretaria che parlava benissimo l'italiano: l'ha imparato guardando i cartoni animati in TV (certo, aveva un marcato accento alla "Vladimiro e Placido"...).

Scherzi a parte, la vostra segretaria dovrà conoscere bene la lingua italiana, con nozioni che si spingano ai termini tecnici, legali e di cortesia.

Spesso, infatti dovrà farvi da interprete, rispondere al telefono a clienti italiani, tradurre lettere e documenti. Per questo motivo, è meglio che abbia frequentato qualche corso. Se, poi, ha anche l'autorizzazione a tradurre, allora vi chiederà uno stipendio più alto ma vi farà risparmiare tempo e denaro.

Per le altre lingue, vedrete che molti, qui, parlano e scrivono correttamente l'inglese.

L'aspetto

Ogni cosa ha il suo rovescio della medaglia. Se intendete assumere una segretaria giovane e carina, magari bionda, allora dovrete rinunciare a portarvela con voi alle cene d'affari (ne parleremo in un'altro capitolo, ma molti romeni si risentono, per questo).

In Romania, si sa, ci sono tantissime belle donne. Il consiglio è di assumere una segretaria di età compresa tra i 25 ed i 35 anni, di buone maniere, che sappia vestire sobriamente, ma elegantemente.

La fiducia

Come dicevamo, alla segretaria darete le chiavi dell'ufficio e la firma in banca. Per il primo problema, l'unica soluzione è quella di assumerla in regola con i contributi e con un contratto in cui specificherete le sue funzioni, i suoi obblighi, le sue responsabilità e, soprattutto, i limiti entro cui potrà agire. Altrimenti finirà per gestire la vostra attività e per farvi entrare nel novero di quelli che "in Romania hanno perso un sacco di soldi". Comunque NON DATELE NIENTE senza che vi abbia mostrato un documento valido, di cui farete fotocopia.

Per il secondo problema, invece, le soluzioni sono due: o le date una semplice delega ad effettuare operazioni con documenti firmati da voi (il che presuppone che siate presenti periodicamente in ufficio) oppure aprite due conti: uno, di transito, dove la segretaria avrà la massima libertà d'azione e l'altro, quello principale, dove terrete i soldi. Quando si incasseranno dei soldi, la segretaria avrà una delega a versare i soldi sul conto principale, mentre, quando dovrete pagare delle fatture, provvederete a trasferire i relativi importi su quello di transito, mediante home banking direttamente dall'Italia.

Stipendio e messa in regola

Parlerò in un'altro capitolo del sistema contributivo romeno. L'importante è comprendere che i dipendenti si assumono sulla base di un contratto individuale (i cosiddetti "contratti collettivi" sono comunque interni all'azienda, mancando completamente quelli di categoria). Facoltativamente il dipendente può anche avere la "Carta de Munca", documento che attesta i lavori svolti precedentemente ai fini pensionistici.

Se il lavoratore ha già fatto la Carta de Munca, è obbligato a consegnarvela all'atto dell'assunzione. Voi la terrete nel suo dossier e la riconsegnerete al momento della cessazione del rapporto lavorativo, con la facoltà, da parte vostra, di annotarvi i motivi di tale cessazione.

Attenzione!: se il dipendente si è appena licenziato da un altro datore di lavoro, allora la sua Carta de Munca sarà ancora presso il datore precedente. In questo caso, vi consiglio di farvi firmare una dichiarazione dal dipendente e di contattare il precedente datore di lavoro per verificare che non vi siano stati problemi nella cessazione del rapporto.

Una buona segretaria, con un'istruzione decente, un minimo di conoscenza delle lingue costa, al momento in cui scrivo, attorno ai 350 euro/mese (cui si aggiungono un 50% di contributi). Se è traduttore autorizzato, potete pagarla anche 450/500. Meglio pagare ogni 15 giorni, onde evitare di vedersi chiedere continui acconti (qui si vive alla giornata...)

La cessazione del rapporto lavorativo

Eh sì, le segretarie si cambiano. Mentre noi, da buoni italiani, saremo (troppo) indulgenti sui loro errori, loro saranno continuamente alla ricerca di un lavoro migliore e meglio pagato.
Nel caso in cui siate voi a rinunciare ai servizi della vostra segretaria, le darete il preavviso stabilito in contratto, pagherete stipendio e contributi e le restituirete la Carta de Munca, magari dopo avervi annotato i motivi del licenziamento, se gravi (e dovranno esserlo, visto che non è così facile licenziare un dipendente in Romania).

Se si tratta di un comune accordo, vi farete firmare una lettera di dimissioni.
Se invece, come succede spesso, avete messo la "povera" segretaria sotto pressione (magari imponendole di lavorare 8 ore e non fino a che ha finito di fare cosa le avete chiesto), allora scoprirete anche voi come, il dipendente romeno messo sotto pressione, se ne vada senza spiegazioni.

Qualche volta vi capiterà anche di leggere un preavviso e di sentirvi dire che ha trovato lavoro in una multinazionale che le dà il doppio, ma, più spesso, comincerà a prendersi delle mezze giornate "per andare dal medico" o per "assistere la mamma in punto di morte" (segno inequivocabile che sta facendo dei colloqui) e, se va bene, un giorno vi dirà che "da domani non veno più perché la mamma sta proprio male".

Molto spesso, purtroppo, un bel mattino non si presenterà al lavoro. Voi non vi preoccuperete, poiché qui nessuno avvisa se ha l'influenza. Poi, dopo tre o quattro giorni, comincerete a rincorrerla per farvi ridare il timbro ed il telefonino di Armani che le avete comperato la settimana prima.
So che sembro acido, ma l'ho verificato troppe volte sulla mia pelle.

In ogni caso TENETEVI IN UN CASSETTO CHIUSO A CHIAVE UNA BELLA SCORTA DI BLOCCHETTI DELLA SERRATURA NUOVI.

La sede dell'attività

La sede della società potrà essere, ovviamente, di comodo od operativa. Nel caso in cui sceglieste di gestire i vostri affari solo in quei pochi (o tanti) giorni che passerete mensilmente in Romania, allora sarà meglio che vi premuriate di indicare come indirizzo di spedizione di fatture, bollette e comunicazioni, direttamente quello del vostro commercialista.

Attenzione!: i romeni hanno un senso della privacy nettamente meno sviluppato del nostro, per cui la prima operazione da fare, quando prenderete possesso della vostra nuova sede, sarà quella di munirla di una robusta cassetta della posta, con una serratura di cui siate sicuri di avere solo voi le chiavi. Anche la serratura della porta d'ingresso andrà cambiata. L'operazione di cambio delle chiavi andrà effettuata ogniqualvolta ci siano avvicendamenti o licenziamenti nel personale.
Per quanto riguarda le bollette, potrete scegliere tra due soluzioni: lasciarle intestate al proprietario (potrete comunque dedurle dall'imponibile, mediante il contratto d'affitto) oppure intestarle alla vostra ditta.
La prima è una buona soluzione per chi è ancora indeciso se resterà in quella sede oppure no, ma vi darà qualche grattacapo nel caso vogliate modificare un contratto (per esempio: se decideste di avere un contatore dell'energia elettrica più grande).
La seconda, più definitiva, è anche un po' più onerosa. Dovrete, infatti, concordare un giorno con il proprietario per leggere i contatori e recarvi ai relativi uffici per regolarizzare eventuali rimanenze e effettuare la voltura dei contratti (ricordatevi di avere sempre con voi il vostro atto d'identità, corredato da un paio di fotocopie, il timbro, originale e fotocopia di atto costitutivo e certificato di immatricolazione della società).

Un discorso a parte lo merita l'Associazione dei Proprietari. Se, infatti, avrete scelto di aprire la vostra sede in un condominio (blocco), avrete già avuto occasione di imbattervi in questo ente di stampo prettamente comunista che gode di ampi poteri all'interno di un condominio. Oltre ad autorizzare qualsiasi attività, l'associazione ha infatti il potere di mettere all'asta un appartamento nel caso non vengano pagate le quote di amministrazione condominiale. L'Associazione dei Proprietari agisce, su mandato del proprio presidente, attraverso un amministratore.

L'amministratore di un condominio è, in generale, un personaggio che sembra uscito da un convegno del partito comunista: bravissimo a fare le somme e le divisioni e a venirvi a bussare alla porta in caso di ritardi ma completamente sordo ad ogni lamentela. Egli è incaricato di ripartire le spese condominiali tra i condomini.

Le spese condominiali non vengono calcolate, come in Italia, sulla base dei millesimi di proprietà ma sulla base degli occupanti dichiarati per ogni appartamento. Alle società viene regolarmente imposto un numero maggiore di occupanti di quanto sia in realtà: se avete solo una segretaria e vi recate in Romania 10 giorni al mese, vi verranno probabilmente "assegnate" cinque quote/persona. Sempre alle società presenti in un condominio, spetta una quota importante della manutenzione dell'ascensore.

Alla fine di ogni mese, l'amministratore pubblica, affiggendolo all'ingresso del condominio, l'elenco dei condomini con le relative quote da pagare, presenti ed arretrate.

venerdì 29 agosto 2008

Costituire una società in Romania


Questa non vuole essere una guida "fai da te" per aprire da soli una società in Romania. Per farlo, infatti, sono necessarie conoscenze, linguistiche, legali e degli usi e costumi romeni che solo chi lavora in Romania da anni possiede.
Se volete aprire una società in questo paese senza avere sorprese, il consiglio è quello di rivolgersi a dei professionisti di provata capacità.
L'Associazione Imprenditori Italiani in Romania (AIIR) ha, come scopo statutario principale, quello di aiutare, appunto, chi si avvicina a questo mercato a scegliere i professionisti più adatti alle proprie esigenze.
Per prendere contatto con la nostra Associazione, visitate il sito www.aiir.ro


Prima di aprire una società in Romania, bisogna conoscere alcune cose:

  • Gli stranieri, per fare affari in Romania, possono solamente partecipare al capitale di società, quindi niente Ditte Individuali (qui si chiamano Persone Fisiche Autorizzate).

  • Lo straniero, sia esso persona fisica che giuridica, può detenere anche tutto il capitale della società romena, non esiste l'obbligo di avere soci romeni.

  • Considerato che le SA (Società per Azioni) si fanno solo per le ex industrie di stato e portano a certe complicazioni, parleremo della costituzione di una SRL (Società a Responsabilità Limitata), abbastanza simili alle nostre.

  • In Romania, i cittadini dell'Unione Europea entrano e fanno affari con la Carta d'Identità, documento emesso da uno stato membro e riconosciuto dal Governo Romeno. Diffidate di chi insiste con il Passaporto.
Fase di start-up:
  • Scelta della sede:
    Secondo la legge romena, la sede della società deve essere in un'unità abitativa. Per unità abitativa si intende un appartamento/ufficio/spazio commerciale con un indirizzo univoco. In quell'unità non potranno poi esserci più di una società, a meno che le società che risiedono in una stessa locazione non abbiano almeno un socio in comune. Questo esclude la domiciliazione presso lo studio del commercialista. Esiste un'unica eccezzione a questa legge: durante i primo 12 mesi di vita della società, questa potrà avere sede presso lo studio di un avvocato che operi in Romania.

    Consiglio quindi di fare attenzione a chiunque vi proponga una formula con la domiciliazione compresa: si tratta sempre di un subaffitto di un appartamento, spesso situato in zone poco agibili (per abbassare i costi)

    Ho, comunque, pubblicato, sempre su questo blog, un apposito articolo dal nome "La sede", proprio per approfondire l'argomento.

  • Scelta e prenotazione della denominazione:
    Non si tratta sempre di una semplice formalità: il nome della società deve essere univoco (almeno in ogni judet, o provincia), per cui spesso è difficile trovare un nome non ancora registrato. L'ufficio della Camera di Commercio fornisce, comunque, l'elenco dei nomi che possono essere messi dopo quello prescelto, per renderlo unico (com, impex, prod, etc...).

    Importante: la denominazione seguita dalla parola "Romania" può essere adottata solo da quelle aziende straniere che aprono una filiale in Romania. Una volta preparata una lista di almeno tre denominazioni, ci si reca alla Camera di Commercio (o anche all'Ufficio del Registro del Commercio), dove si effettua la prenotazione del nome. Sarà infatti con questo nome, e con l'attestazione dell'avvenuta prenotazione, che si intitoleranno tutti gli atti (Atto Costitutivo, Contratto di affitto per la domiciliazione, conti bancari etc...). La prenotazione dura 60 giorni, tempo più che sufficiente ad aprire la società.
  • Analisi dei codici di attività:
    La legislazione romena impone la definizione, nell'Atto di Costituzione, dell'attività principale e di quelle secondarie.

    E' molto importante definire quella principale, soprattutto per quelli che saranno i rapporti con le banche: avere un codice di attività principale "Agenzia immobiliare", per esempio, significa essere visti dalle banche come provvisori ed inaffidabile. Per un istituto di credito, poi, il cambio del codice principale equivale alla costituzione di una nuova società.

    Molto importante, poi, la scelta dei codici da parte di chi intende chiedere finanziamenti agevolati dai Fondi Strutturali Europei: prima di decidere, sarà, in questo caso, meglio leggere la normativa sui Fondi che si desidera chiedere.

    Tutte le attività che è possibile svolgere legalmente in Romania, sono codificate da una normativa governativa denominata CAEN. E' abbastanza facile trovare l'elenco dei codici CAEN su internet, a patto di conoscere il romeno.

    I codici d'attività secondari, invece, sono liberi: praticamente si cerca di metterli tutti, esclusi quelli riservati alla pubblica amministrazione o che necessitano di autorizzazione (banche, assicurazioni, istituti di vigilanza, scuole...)

  • L'Atto Costitutivo
    L'Atto Costitutivo, come per le società italiane, è quell'atto con cui si costituisce materialmente la compagnia, definendone gli scopi, i soci e le modalità d'amministrazione.


    Attenzione!: con poche eccezioni, l'attuale normativa consente di autentificare l'Atto Costitutivo di società tra persone presso un avvocato che ne certifichi la data. Diffidate pertanto di chi vi porta da un notaio senza un motivo reale: o non è aggiornato o troppo furbo. Bisogna però ammettere che i notai romeni sono abbastanza a buon mercato.

    Per chi ha dimestichezza con la lingua, l'Atto Costitutivo può essere redatto e firmato direttamente presso il Registro del Commercio, che ha una specifica sezione dedicata all'assistenza (a pagamento, s'intende).


    Attenzione!: alcuni consulenti, notai ed avvocati operanti in Romania, ancora non si sono aggiornati alla normativa entrata in vigore con l'adesione alla Comunità Europea, per cui chiedono ancora il Casellario penale italiano; in realtà è sufficiente una dichiarazione, sotto propria responsabilità, resa e firmata al momento della stipula dell'Atto Costitutivo, che attesti che non siate stati condannati per reati penali che portino all'interdizione dall'effettuare attività commerciali.

    Sia che abbiate scelto la strada dell'avvocato che quella del notaio, se non avete un documento che attesti che conoscete la lingua romena (ma spesso basta parlare correttamente con il notaio, per attestare la vostra padronanza della lingua), tutti gli atti che firmerete dovranno essere in due copie: una in italiano ed una in romeno, preparate da un traduttore autorizzato, che apporrà il proprio timbro. Mediamente questo avrà un costo di 3-5 euro per pagina.

  • Il contratto d'affitto:
    Per chi non ha la fortuna di potersi comperare un appartamento, l'unica soluzione per domiciliare una società, è quella di affittarne uno.

    Attenzione!: Una volta scelta la zona e la tipologia che più si adattano alle vostre tasche, il primo passo da fare sarà quello di verificare, all'amministrazione finanziaria, che non esista già una società registrata a quell'indirizzo. Siccome in Romania è molto più conveniente "lasciar morire" un'azienda piuttosto che adempiere alle costose formalità di liquidazione, spesso le società che non vanno bene vengono "abbandonate": si smette di trasmettere la dichiarazione annuale dei redditi al Registro del Commercio e, dopo un paio d'anni, un giudice dichiarerà la società liquidata. Ma nel caso in cui tale società avesse un debito, anche piccolo, con la pubblica amministrazione, allora la cancellazione rimarrebbe in sospeso.
    Visto che non penso che qualcuno sia interessato a sborsare tre mesi di anticipo ed uno di garanzia per poi dover rincorrere amministratori e fare la spola agli sportelli pubblici, conviene sincerarci in anticipo che l'appartamento sia libero da questo tipo di problema.

    Attenzione!: per poter registrare presso il Registro del Commercio la vostra sede, se questa si trova in un condominio, dovrete ottenere l'approvazione scritta sia dell'Associazione dei Proprietari (di cui parlerò più avanti), sia dei vostri futuri vicini, ossia degli occupanti degli appartamenti sopra, sotto, a destra ed a sinistra del vostro.

    Stipulato il contratto d'affitto, bisogna andare all'Ufficio dell'Amministrazione Finanziaria del settore cui appartiene la sede (Bucarest, per esempio, è suddivisa in sei settori, disposti a spicchio, ognuno con il proprio ufficio), insieme al proprietario, pagare una piccola tassa e registrare l'atto.

  • Il Capitale Sociale:
    Il capitale sociale minimo per aprire una Srl in Romania è di 200 Ron (al cambio medio, circa 60 Euro).


    Attenzione!: molti consulenti spingono, senza nessun interesse da parte loro, a sottoscrivere capitali superiori al minimo. Questo può avere un senso se l'azienda si deve garantire nei confronti dei fornitori o delle banche, ma, in questo caso, il capitale deve essere di una certa importanza: non vedo differenza, verso una banca, tra un capitale di 60 euro ed uno di 200...


    Il capitale sociale va versato, prima della costituzione della società, in un conto aperto al nome che abbiamo riservato al Registro del Commercio, presso una qualsiasi banca romena. In generale, per usanza, si apre presso il CEC (la banca di stato romena), banca che poi vi darà un sacco di grattacapi burocratici. Il conto può essere di solo deposito del capitale sociale oppure misto, deposito/corrente.

    In ogni caso, chi lo desiderasse potrà ritirare i soldi versati in conto capitale sociale, dopo 60 giorni dalla costituzione della società.

  • Il Registro del Commercio:
    A questo punto, avrete pronti tutti i documenti: l'Atto Costitutivo, le fotocopie dei Documenti d'Identità dei soci, il Contratto d'Affitto della sede, la prenotazione della Denominazione dell'azienda e la ricevuta di versamento del Capitale Sociale.

    Con tutti questi documenti, vi dovrete recare all'Ufficio del Registro del Commercio del vostro Judet o Settore. Qui, vi farete consegnare il modulo per l'immatricolazione di una nuova società e lo compilerete, almeno nelle parti che si capiscono (anche qui si scrive in burocratese...). Fatto questo, vi metterete in coda ad uno dei tanti uffici che si occupano delle nuove società: qui un impiegato molto disponibile vi aiuterà nelle formalità e vi manderà a versare alla cassa centrale le tasse d'immatricolazione, qualche decina di euro.


    Attenzione: mentre state in coda, vedrete che, nonostante divieti e controlli, molte persone, oltre ai documenti per l'immatricolazione, avranno anche delle borse di plastica con cioccolatini, fiori, scatole di caffè. Si tratta di un modo efficiente per accelerare la vostra pratica (riducendo i tempi da due settimane a pochi giorni), ovviamente lo sconsiglio a chi non è pratico, anche se devo ammettere che ogni pratica che ho presentato all'Ufficio del Registro di Bucarest, conteneva "casualmente" una busta con una o due banconote da 100 Lei).

  • Ritiro degli atti:
    A questo punto, alla data indicata da'ufficio, non vi resta che ritirare il vostro Certificato d'Immatricolazione, da conservare attentamente poiché lo dovrete esibire spesso.

    Con il certificato, la prima cosa che farete sarà quella di recarvi in un negozio specializzato dove vi farete fare almeno un timbro (io ne consiglio tre: uno grande per l'ufficio, uno portatile per voi ed uno con scritto "contabilitate" per permettere a chi vi tiene la contabilità di presentare gli atti alla pubblica amministrazione).

    Bisogna infatti sapere che, in Romania, il timbro è più importante della firma. Senza timbro i documenti (siano anche solo lettere) non hanno effetto giuridico e, soprattutto in banca, vi verrà chiesto in ogni occasione.

martedì 19 agosto 2008

I costi della Romania

L'imprenditore che si avvicina al sistema romeno, ha bisogno, sicuramente, di quantificare la spese che dovrà affrontare. Di seguito dò alcune cifre, indicative per quanto riguarda Bucarest.

Tasso di conversione (per gli importi in Lei): 3,55 Lei/Euro.

La vita di tutti i giorni:

Taxi: 1,6 - 2,0 Lei/Km
Fast food: 20 - 40 Lei
Ristorante medio: 40 - 100 Lei
Ristorante medio-alto: 150 - 250 Lei
Camera in hotel (3 stelle): 90 - 130 Euro/notte
Miniappartamento in residence: 35 - 80 Euro/notte

L'ufficio

Affitto ufficio fuori dal centro (2/3 camere): 400 - 600 Euro/mese
Affitto ufficio in centro (2/3 camere): 550 - 1.000 Euro/mese
Spese medie di condominio: 100 Euro/mese

Affitto uffici classe A: 15-22 Euro/mq/mese
Affitto showroom stradale: 70 - 120 Euro/mq/mese

Spese telefonia fissa: come in Italia
Spese telefonia mobile: generalmente più alte che in Italia. Quasi tutte le aziende hanno uno o più cellulari.
Internet: in generale si hanno connessioni via cavo, circa 30-60 Lei/mese. Più costoso l'ADSL a 80-120 Lei/mese

Il personale

Salario minimo per economia: 500 Lei
Segretaria: 1.000 Lei (anche 1.500 se parla bene l'Italiano)
Operatore call center: 350 Euro (compresi i contributi)
Incidenza contributi: circa il 50% del salario netto.

Perchè gli italiani vengono in Romania?

So che questa domanda farà sorridere qualcuno: è infatti diffusa l'opinione (giusta o sbagliata che sia) che la prostituzione contribuisca, in modo sostanziale, al PIL romeno. Considerata poi la nota sensibilità dei rappresentanti maschili del nostro popolo, si fa presto a fare due più due.

Ma, credetemi, da quella ventina di aerei che arrivano giornalmente dall'Italia nei due aeroporti di Bucarest, scendono anche molti uomini d'affari, seriamente intenzionati a produrre profitti.

Solo per farci un'idea, proviamo a suddividere quest'ultimi in categorie:
  1. I piccoli imprenditori che, soffocati dalle tasse italiane e pieni di idee, cercano di comprendere "cosa si possa fare in Romania".
  2. Gli imprenditori in cerca di nuovi sbocchi commerciali e produttivi per la loro azienda che, in Italia, ha raggiunto il massimo livello di sviluppo possibile.
  3. Coloro che cercano rendite superiori per i propri capitali, giocando ( e a volte speculando) sui prezzi di terreni ed immobili.
  4. I cosiddetti "pirati", persone che credono di sbarcare in Burundi, dove gli uomini lavorano come schiavi per un tozzo di pane ed i terreni costano pochi centesimi al mq.
Mentre ci chiediamo dove siano stati, negli ultimi venti anni, gli appartenenti all'ultima categoria, tutti noi del settore, guardiamo con interesse alla seconda categoria: qui, infatti, fatte le opportune selezioni, si trovano gli imprenditori italiani in Romania dei prossimi decenni.

Spostarsi in Romania

Durante gli ultimi cinque anni, anni in cui ho svolto attività di consulenza per le aziende italiane che desiderano affrontare le sfide del mercato romeno, la frase che ho ascoltato più volte, probabilmente è:"Dottor Ghiglia, non ne posso più del sistema fiscale italiano, mi aiuti a spostare i miei affari in Romania".

La Romania è, fin dai tempi del comunismo, il pese dell'est europeo più vicino all'Italia ed agli italiani: affinità linguistiche, latinità, e buona disposizione delle persone sono certamente i fattori trainanti del continuo flusso di migrazione di uomini d'affari, cominciato ai tempi di Ceausescu e culminato con l'ingresso della Romania nella Comunità Europea.

Ma il quadro non è così roseo come potrebbe sembrare. Verso la fine del 2007, io stesso ho confermato in un'intervista al settimanale Panorama, la presenza in Romania di circa 22.000 aziende con capitale, anche parzialmente, italiano. Ad un'analisi più approfondita, appare, però, come almeno la metà di esse sia stata costituita esclusivamente per acquistare terreni. Fino al 2007, infatti, la legge romena impediva a soggetti privati stranieri di detenere terreni, difficile quindi considerare le aziende costituite solo allo scopo di acquistare terreni delle vere realtà produttive.

La mia esperienza poi mi dice che, delle rimanenti 11.000 aziende "italiane" presenti nominalmente in Romania, un'altra metà esiste solamente perché in questo strano paese costa meno abbandonare un'azienda, lasciando che un giudice la chiuda dopo qualche anno, piuttosto che andare alla pubblica amministrazione e liquidarla.

Rimaniamo con circa 5.000 - 6.000 aziende. Alcune, soprattutto banche e filiali di grandi gruppi, vanno ottimamente mentre altre vanno così così.

In questo blog, cercherò soprattutto di trasmettere la mia esperienza a quegli imprenditori che vogliono iniziare un business in Romania senza commettere errori che potrebbero portarli ad un rapido fallimento.

Perché, fare business (e soldi) in Romania, è possibile!

Il check-in dell'impreditore

Prima di cercare di intraprendere un qualsiasi tipo di business in Romania, l'imprenditore italiano dovrebbe fare un piccolo "check-in", rispondendo (affermativamente) a queste domande:
  1. Sono un imprenditore?
    Ovvero: possiedo un background di studi ed esperienza che mi consentano di avviare e gestire un business?
  2. Dispongo di un piccolo capitale?
    La Romania è un paese abbastanza costoso, dove esistono forti incentivi per gli investimenti. Ma, per avere gli incentivi, occorre prima effettuare gli investimenti. Scordatevi di venire qui con le idee e costruire qualcosa con i Fondi Europei.
  3. Sono in grado di resistere per almeno 5 anni, anche se gli affari, all'inizio, non andassero troppo bene?
    Arrivando, ultimi, in un paese i piena evoluzione, spesso si scelgono strade che si riveleranno redditizie nel tempo. Purtroppo, però, ci si renderà presto conto di come, in Romania, il tempo sia un'entità estremamente indefinita.
  4. Possiedo le risorse per condurre i miei affari in Romania?
    Il business "pendolare", quello degli imprenditori che vengono qui quattro/cinque giorni al mese è quello con minori possibilità di riuscita. Le caratteristiche del mondo degli affari e dei rapporti interpersonali in Romania, infatti, richiede una presenza assidua dell'imprenditore o di personale, italiano, da lui delegato.
Ma la domanda principale, quella che più influenzerà la riuscita dei vostri affari in questo paese solo apparentemente semplice è: a chi mi affido?

L'errore più diffuso è quello di ricavare qualche indirizzo da internet: un'agenzia immobiliare, uno studio contabile... tutti romeni che dichiarano di parlare l'italiano. Negli ultimi tre anni, gran parte del mio tempo l'ho spesa a cercare di trarre dagli impicci proprio queste imprese, impantanate in errori di traduzione, bilanci illeggibili, controlli fiscali, etc...

L'atro errore fatale è quello di aprire un'azienda in Romania "perché ho un amico/amica di origine romena che vuole tornare in patria e mi seguirebbe il tutto". Quando sento certi discorsi mi chiedo dove siano finiti gli imprenditori veri, quelli che si scelgono i collaboratori, calcolano il breack even point, arrivano in ufficio prima dei dipendenti ed escono ultimi...

Ecco un'idea che ogni imprenditore dovrebbe prendere in considerazione: iscriversi ad un'associazione di imprenditori.

AIIR, l'Associazione Imprenditori Italiani in Romania è sata la prima di questo tipo, essendo stata fondata nel 1993. Con uffici a Bucarest, Timisoara e Alba Iulia, poi, è in grado di assistere i propri associati in ogni parte della Romania.

Per maggiori dettagli, visita il sito www.aiir.ro